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SalTo nel futuro


"Chi voglio essere?" è la prima di una serie di domande proposte in occasione del Salone del Libro di Torino. Ho deciso di cogliere l'occasione come profondo spunto di riflessione e confronto. La mia risposta è che io non so chi voglio essere. E non so neanche chi non voglio essere. Molti sostengono che il nostro "essere" dipenda da il nostro "credere in qualcosa" ed ecco allora che io non so chi voglio essere ma so di essere. Io credo. Io credo nell'aria che sparge le foglie e fiori nel cielo Io credo nel sole che riscalda l'anima Io credo nella letteratura come forza liberatrice Io credo nella recitazione come massima forma di conoscenza di sé Io credo nella pittura come espansione dei colori dell'anima nel mondo Io credo nella bellezza come vero cuore pulsante del mondo, dell'universo, del tutto Io credo nella bellezza che risiede nelle cose grandi e nei puntini neri delle coccinelle Io credo nella bellezza del tramonto invernale, degli occhi che incontro, dei sorrisi innocui Io credo nella bellezza Io credo nella leggerezza Io credo nella leggerezza delle bolle di sapone, di un palloncino che vola alto, di una mano che oscilla tra la terra e il cielo Io credo nello spirito infranto, nel dolore, nell'immobilità Io credo nell'incampacità di affrontare la vita Io credo nell'instabilità, nel disequilibrio, nell'irruzione dell'altro, dell'estraneo, del diverso Io credo che a volte sarebbe più facile non essere eppure sono e continuo a essere Io credo, nonostante tutto, nel mondo e forse l'unica cosa che voglio e posso essere è una finestra aperta in un pomeriggio di sole col cielo azzurro e dei fiori accanto a me. Io voglio sentirmi attraversare dall'aria fresca, dal profumo dei fiori recisi, dalla calda luce del giorno.

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